Alessio Avallone

Alessio Avallone

Classe 1990. Siracusano di nascita, vive a Roma dall’età di quattro anni.  

Dopo essersi diplomato presso la Scuola internazionale di Comics nel 2012, collabora con alcune piccole riviste romane realizzando vignette satiriche, copertine e storie brevi. Nel 2012 realizza per la rivista iComics (Kawama Editore) una storia breve, di cui è autore di testi e disegni.  

La svolta arriva quando, appena ventitreenne, entra in Sergio Bonelli Editore, disegnando il numero 6 di Orfani: Ringo.  Continua la sua esperienza su Orfani realizzando i disegni del #6 di NuovoMondo e del #1 Terra.
Di recente ha lavorato sulla miniserie Mister No Revolution (SBE), realizzando i disegni del secondo e del terzo volume, su testi di Michele Masiero, direttore editoriale della casa editrice. 

Conosciamo meglio Alessio Avallone:

L’ultima storia che hai pubblicato 

Mister No Revolution: California, il secondo volume della miniserie, scritto da Michele Masiero  

La storia che consiglieresti di leggere a chi vuole scoprire il tuo lavoro 
Fosse anche solo per le lacrime e il sangue che ci ho versato su, Orfani: Terra #1, 

La storia di cui sei più orgoglioso 
Direi Terra #1 e Mister No Revolution California, a pari merito. 

Il fumetto che ti ha fatto pensare “ecco che cosa voglio fare nella vita” 
Ce ne sono stati vari e sparsi in momenti diversi della mia vita. Inoltre, sono fumetti lontanissimi da ciò che faccio oggi. Io considero i più importanti quelli che una volta letti, hanno fatto sì che mi mettessi seduto a un tavolo a disegnare fino a notte fonda. Essenzialmente due titoli: Bobo di Sergio Staino e il Ratman di Ortolani. Che non sono necessariamente i più belli che ho mai letto, ma sono stati certamente quelli che mi hanno folgorato di più. 

I tre fumetti da che vorresti su un’isola deserta 
Akira di Katsuhiro Ōtomo, Ratman e La terra dei figli di Gipi. Ma magari anche il ciclo di Devil di Frank Miller. Forse lascio a casa La terra dei figli, che su un’isola deserta avrò bisogno di stare allegro. Però rimane un capolavoro, secondo me. 

La domanda che avresti sempre voluto fare a un artista che ammiri 
Avrei voluto chiedere a Iacovitti come faceva a saltare il passaggio a matita.  

La cosa più difficile che hai imparato creando storie. 
Spero non sembri un’analisi troppo immodesta, ma non ho mai avuto grosse difficoltà col racconto. Inoltre, amo i fumetti inclusivi e di limpida leggibilità. Venendo dal mondo del fumetto umoristico, la cosa più dura è stata fare a pugni con la figura realistica. 

La storia su cui stai lavorando ora 
Nel momento in cui scrivo, sto ultimando le ultime pagine del terzo volume di Mister No Revolution, dopodiché verrò catapultato anima e corpo su un progetto di cui credo non poter rivelare ancora nulla. Mi cucio la bocca filo doppio.  

Un consiglio a chi vuole cominciare

Spesso si tratta di ragazze e ragazzi non tanto più giovani di me, quindi mi sento un po’ in imbarazzo nel mettermi in cattedra. Soprattutto considerando che in un mondo così individualista come quello del fumetto, i consigli che si danno non sono generici, ma tendono a differenziarsi molto a seconda della persona a cui sono diretti.
Forse giusto uno: Di dedicare il giusto tempo e la giusta fatica alla tecnica. È meglio evitare di nascondere le proprie debolezze dietro lo “stile”. Di solito tendono a riemergere se non a rimanere ben visibili.

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