Yasujirō Ozu è stato un regista e sceneggiatore giapponese, esponente del cinema realista. Durante la sua carriera artistica ha realizzato, tra gli anni trenta e sessanta, più di cinquanta film, di cui alcuni andati perduti nel corso dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, i cui temi erano legati principalmente a storie di famiglia e alla perdita dei valori tradizionali.
Considerato il più giapponese dei registi, Ozu arriva nel cinema occidentale come uno squarcio su tela. Colpisce per il suo stile minimale – lui stesso si definiva un “regista in miniatura” –, privo di azione, giocato principalmente sulle espressioni dei volti e sui lunghi silenzi. Ignora la grammatica cinematografica per inventarne una tutta sua, attraverso dialoghi essenziali che preferiscono il non dire al dire.
In questo incontro tenuto da Mariella Soldo in Area Talk, analizzeremo brevemente la recitazione degli attori, l’uso del primo piano e dell’ellissi, le influenze e la sceneggiatura, per concentrarci maggiormente sull’uomo Ozu, sulle sue parole e sulla sua “piccola vita” non lontana dall’umiltà del suo generoso cinema.
All’interno del talk ci sarà un intervento video dal titolo “Ozu superstar: da grande escluso a icona del cinema giapponese all’estero”, del Professor Giacomo Calorio, docente di Lingua Giapponese presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università di Torino, traduttore, scrittore e saggista.
A seguire, anche alcune letture sul tema dell’attrice Barbara De Palma.