La leggenda di Superman – Superman Returns

La leggenda di Superman – Superman Returns

Quando Paul Attanasio consegnò il suo trattamento, intitolato Superman: Destruction, che giunse all’attenzione del regista Joseph McGinty Nichol alias McG, questo venne seguito a ruota da ben due nuovi progetti incentrati sull’Uomo d’Acciaio.

Nell’agosto 2001, infatti, Andrew Kevin Walker (lo sceneggiatore di Seven) propose alla Warner Bros. un nuovo film intitolato Batman Vs Superman (mi ricorda qualcosa) ; qualche mese dopo, nel febbraio 2002, si fece avanti J.J. Abrams con un reboot cinematografico intitolato Superman: Flyby.

abrams

Lo script di Attanasio divenne lettera morta quando McG si ritirò dal progetto preferendo concentrarsi sulla regia di Charlie’s Angels Più Che Mai. La Warner Bros. decise di concentrare i primi sforzi produttivi sul trattamento di Walker, in attesa del progetto di Abrams. Assoldò dunque uno sceneggiatore aggiuntivo, Akiva Goldsman, per un lavoro di riscrittura e ripulitura. Goldsman consegnò la propria bozza nel giugno 2002.

goldsman

La storia è ambientata cinque anni dopo il ritiro di Bruce Wayne dalle scene supereroistiche a seguito delle morti di Dick Grayson, Alfred e il Commissario Gordon. Nonostante ciò, Bruce è riuscito a trovare la felicità tra le braccia di una donna, Elisabeth Miller, con cui si è unito in matrimonio. Superman invece, dopo aver rotto il fidanzamento con Lois Lane, torna a Smallville nella speranza di riconquistare il suo primo amore, Lana Lang.

La tragedia colpisce quando il Joker, ritenuto morto, uccide Elisabeth con un dardo avvelenato. Questo evento fa sì che Bruce torni a indossare il mantello di Batman, iniziando ad adottare un approccio ancora più violento nei confronti dei criminali. Quando Superman cerca di ricondurlo alla ragione, Batman lo incolpa poiché a suo dire Clark, prima che Joker uccidesse Elizabeth, aveva salvato il criminale da un brutale pestaggio. Ne nasce uno scontro tra i due eroi, i quali alla fine però capiscono che il mandante dell’omicidio è in realtà Lex Luthor e mettono da parte le loro divergenze. Il Joker viene infine sconfitto e Luthor, il quale sperava che i due eroi si uccidessero l’un l’altro, arrestato con l’accusa di omicidio.

La Warner rimase soddisfatta dalla sceneggiatura di Goldsman e pianificò una uscita della pellicola nei cinema per l’estate del 2004, affidando la regia a Wolfgang Petersen. Vennero anche contattati Christian Bale e Josh Hartnett per il ruolo di Superman.

Il mese successivo, luglio 2002, Abrams consegnò la sua bozza di sceneggiatura, che nelle intenzioni dello sceneggiatore e produttore doveva rappresentare il primo capitolo di una trilogia. Superman: Flyby ha inizio nel passato, su Krypton, dove infuria una tremenda guerra intestina tra Jor-El – presidente del senato del pianeta – e suo fratello Kata-Zor. Per evitare che Kata-Zor si vendichi contro suo figlio, Jor-El lancia un razzo nello spazio con al suo interno il piccolo Kal-El. Approdato sulla Terra, Kal-El viene trovato e cresciuto da Jonathan e Martha Kent, i quali – una volta che il kryptoniano ha raggiunto i quattordici anni e i suoi poteri si stanno sviluppando – gli donano il caratteristico costume rosso e blu, presente anch’esso dentro l’astronave. A vent’anni, Clark Kent si trasferisce a Metropolis e trova un impiego come giornalista presso il Daily Planet, dove conosce Lois Lane, di cui si innamora.

Nove anni dopo, Lois sta cercando di smascherare una divisione segreta della CIA che si occupa di indagini sugli UFO. Dopo aver incontrato il capo di questa divisione, Lex Luthor, costui rivela a lei e Clark che la sua agenzia ha di recente individuato un oggetto volante non identificato, molto simile a quello con cui Clark atterrò sulla Terra. Superman si rivela all’opinione pubblica quando riesce a far atterrare in sicurezza l’Air Force One, ma Luthor lo accusa di essere un alieno clandestino e ordina che venga arrestato. Provato da queste accuse, il padre adottivo di Clark ha un infarto letale. Sconvolto, Superman decide di ritirarsi fino a quando Martha Kent non lo convince a ritornare sulle scene.

Subito dopo una astronave ospitante quattro kryptoniani fedeli a Kata-Zor atterra a Washington iniziando a seminare distruzione. Superman li affronta, ma viene sconfitto e ucciso con la kryptonite. Luthor viene eletto Presidente degli Stati Uniti, mentre su Krypton Jor-El viene arrestato da Kata-Zor e, sconvolto per ciò che è accaduto a suo figlio, si suicida. Gli spiriti di padre e figlio si ritrovano in una stanza bianca 2001 style, dove Kal-El apprende da suo padre di una profezia su un Principe allevato su un altro mondo e destinato a liberare Krypton da un malvagio tiranno. Per Jor-El, suo figlio è il Principe della profezia. Superman torna dunque in vita e, pieno di rinnovata energia, sconfigge sia i quattro kryptoniani che Luthor, il quale si rivelerà essere egli stesso un kryptoniano. La storia termina con Kal-El che parte per Krypton, pronto ad affrontare Kata-Zor.

Anche questa sceneggiatura incontrò i favori della Warner Bros., la quale dunque aveva tra le mani due potenziali, interessanti progetti che poteva approvare. Nell’agosto del 2002, gli esecutivi della casa di produzione cinematografica si incontrarono per valutare quale dei due script dovesse essere portato avanti. Alla fine fu giudicato più vantaggioso, in termini di marketing e possibile guadagno indotto, Superman: Flyby.

Nel settembre 2002 Brett Ratner venne selezionato come regista della pellicola, pianificando di iniziare le riprese a inizio 2003 per un debutto nei cinema alla fine di quello stesso anno o all’inizio del 2004 e chiedendo che venisse affidato il ruolo di Jor-El ad Anthony Hopkins. Il processo di casting su chi dovesse interpretare Superman fu invece alquanto complicato, poiché molti attori temevano di rimanere troppo associati a questo personaggio come era accaduto a Christopher Reeve. L’esperienza di Ratner ebbe comunque vita breve poiché si trovò a dover battagliare con la Warner Bros. in merito al budget previsto per la pellicola, che rischiava di superare i 200 milioni di dollari, avendo infine un violento litigio (durante il quale si sfiorò la rissa) col produttore Jon Peters: a marzo 2003, dunque, abbandonò quest’incarico.

Venne ricontattato allora McG e la Warner Bros. spostò l’uscita della pellicola all’estate 2004. Lo sceneggiatore Josh Schwartz al contempo revisionò la sceneggiatura di Abrams. Tra gli attori provinati per il ruolo di Superman vi fu persino Henry Cavill, scartato perché troppo giovane. Anche McG, tuttavia, si ritrovò presto in contrasto con la Warner Bros. in merito al budget e alle location del film. McG voleva effettuare le riprese a New York e in Canada, ma la casa di produzione optò per l’Australia, poiché questo avrebbe permesso di risparmiare 25 milioni di dollari. McG dunque decise di abbandonare il progetto nel giugno 2004 e un mese dopo confessò che ciò fu in parte dovuto anche alla sua paura di volare. J.J. Abrams a questo punto si fece avanti e chiese più volte di farsi affidare anche il ruolo di regista, ma la Warner Bros. contattò invece nel mese di luglio Bryan Singer, che accettò l’incarico rinunciando così alla direzione di X-Men: Conflitto Finale.

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Singer, grande appassionato della pellicola Superman del 1978 diretta da Richard Donner, aveva già concepito nell’aprile 2003 l’idea per un possibile sequel di quel film, con Superman di ritorno da una missione nello spazio durata cinque anni. Idea che aveva trovato un positivo riscontro da parte di Donner stesso. Fu subito chiaro dunque che lo script di Abrams non sarebbe stato tenuto in considerazione e Singer, insieme ai suoi colleghi sceneggiatori Michael Dougherty e Dan Harris, iniziò a lavorare al primo trattamento già a partire da luglio 2004, durante una vacanza alle Hawaii.

Il 10 ottobre 2004 il mondo del cinema e gli appassionati di Superman piansero la scomparsa di Christopher Reeve, dovuta a un attacco cardiaco causato con ogni probabilità da un effetto collaterale di un antibiotico. Superman Returns venne dedicato alla sua memoria.

La pre-produzione di Superman Returns iniziò a novembre 2004 e a febbraio 2005 gli sceneggiatori avevano ormai completato ben sei bozze di sceneggiatura. Le riprese ebbero inizio a marzo, a Sidney.

Per il ruolo di Superman, venne scelto un attore all’epoca poco noto, Brandon Routh. Costui aveva sia sostenuto un provino per Smallville che per il film che doveva essere diretto da McG. Singer visionò quest’ultimo screen test e rimase impressionato dalla somiglianza di Routh con Reeve, chiedendogli un primo incontro ad agosto 2004. I due si incontrarono in una caffetteria, ma quando arrivò Routh inciampò rovesciando tutto il caffè sul tavolo, sicuro del fatto che questo gli avrebbe fatto perdere la parte. Singer però rise e si convinse ancora di più della sua scelta, poiché Routh era perfetto per interpretare l’impacciato Clark Kent. Il tutto venne ufficializzato nell’ottobre 2004. Prima dell’inizio delle riprese, Routh si sottopose a un rigido allenamento, volto ad aumentare la sua massa muscolare di circa 10 chili.

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Per il ruolo di Lex Luthor venne subito contattato e assoldato Kevin Spacey, grande amico di Singer dai tempi de I Soliti Sospetti. L’attore raccomandò la sua collega Kate Bosworth per il ruolo di Lois Lane e Singer accettò il consiglio. Tra le altre attrici provinate per questo ruolo, vi fu anche Amy Adams. La produzione riuscì a rintracciare negli archivi della Warner Bros. riprese di Marlon Brando mai utilizzate per Superman II a causa delle dispute legali coi Salkind e, tramite un accordo coi suoi eredi, fu possibile utilizzarle.

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Le riprese di Superman Returns terminarono a novembre 2005, per un budget complessivo di poco più di 200 milioni di dollari. La pellicola debuttò nei cinema nel giugno 2006, arrivando infine a guadagnare quasi 400 milioni di dollari.

Già a febbraio 2006 la Warner Bros. pensò a un sequel, confermando sia il regista che il cast, pianificando l’uscita per l’estate del 2009 e pensando di utilizzare Bizarro o Brainiac come antagonisti. Tuttavia qualche tempo dopo si cambiò idea: i risultati al botteghino erano stati buoni, ma non del tutto soddisfacenti (probabilmente in questa valutazione influirono anche i milioni di dollari spesi per i precedenti progetti mai partiti). L’inizio delle riprese del sequel, previsto per inizio 2008, venne dunque spostato al 2009, ma prima che ciò potesse accadere la Warner Bros. decise di tentare un altro reboot della saga di Superman. E dare vita a un nuovo universo cinematografico.

Fabio Volino

PROSSIMAMENTE: MAN OF STEEL

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