Direttamente dal sito della Sergio Bonelli Editore, la sceneggiatrice Paola Barbato (Dylan Dog) ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni a riguardo di UT, la miniserie di 6 numeri che ha realizzato insieme al disegnatore Corrado Roi e di cui avevamo parlato in un nostro precedente articolo.
La Barbato ha dato un’eloquente risposta alla curiosità maggiore dei lettori, ovvero il genere narrativo nel quale si colloca UT, ipotizzato da alcuni come Steampunk e da altri come un Fantasy-Drammatico o addirittura post-atomico, tipo la tetralogia cinematografica di Mad Max.
UT fa genere a sé. Non è un post-apocalittico, come erroneamente detto, non è uno steampunk, perché gli elementi tecnologici sono pressoché assenti, non è un fantasy perché tutti gli esseri che popolano il suo mondo sono estremamente “reali”. È un mondo a parte, con temi, ritmi e rimandi filtrati direttamente dalla mente di Corrado Roi. È unico, non assomiglia a niente.
Un’altra curiosità riguardante la miniserie è sia la collocazione temporale, sia la tipologia del mondo dove vive il protagonista mascherato UT, se ambientato nel passato o nel futuro o, semplicemente, in un altro pianeta o in una realtà parallela. La sceneggiatrice è stata molto netta a riguardo, rivelando che:
Non ci sono riferimenti temporali su UT. I protagonisti vivono nel mondo ereditato dagli uomini, di cui alcuni raccontano – a volte perfino con nostalgia – come di una realtà lontana. Ma tutto ciò che apparteneva alla razza umana, come bagaglio culturale, struttura sociale e impostazione dei rapporti, è perso. Ora governano regole più primitive e lineari. È un universo della desolazione, nato per sottrazione. Sono scomparsi quasi tutti i sentimenti e i vincoli conosciuti tra le creature. L’amore esiste, ma non è amor sentimentale, è l’aspirazione a un legame prescindendo da cosa sia chi lo prova. E, per essere ben chiari, il sesso non ne fa più parte.
UT arriverà nelle edicole e nelle fumetterie dal 25 marzo in poi.
Paolo Pugliese
Fonte: Sergio Bonelli Editore